giovedì 24 marzo 2011

Acqua: I'll miss you

...quindi sto attento a non sprecarti!!!
L'acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso ed è, inoltre, indispensabile anche nell'uso civile, agricolo e industriale; l'uomo ne ha inoltre riconosciuto sin da tempi antichissimi la sua importanza e la manifesta anche nel simbolismo religioso. Sulla terra l'acqua copre il 70.8%, ma solo lo 0.3% è superficiale. Il recente aumento demografico ha dato inizio alla crisi idrica attuale causata anche dall'aumento dei consumi, quindi dei prezzi. Il suo utilizzo è sempre maggiore nell' industria e nell' agricoltura; tutto ciò sta portando ad un suo proggressivo degrado. L'acqua è in continua diminuzione a causa della sua scarsità e dello spreco. Negli ultimi tempi l'acqua è considerata ORO BLU, si parla così di petrolizzazione. Per questo si sta trasformando in una risorsa strategica vitale, ma purtroppo mancano alcune regole mondiali di controllo sulla sua gestione e sulla difesa di questo bene comune. Acqua diritto umano universale Dal 29 luglio 2010 l' acqua è un diritto umano universale fondamentale, secondo una dichiarazione dell' ONU; tuttavia 1 miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso all' acqua potabile. Comunque i paesi che hanno più possibilità di accesso sono i più sviluppati. A causa di questa situazione nel mondo ci sono circa 50 conflitti tra stati, soprattutto in Medio Oriente e alcuni Paesi, come la Turchia, pur essendo tra gli stati tecnologicamente più avanzati lottano per il controllo dei fiumi a loro più vicini. Per confrontare la disponibilità di acqua nel mondo con il suo consumo a livello continentale clicca su http://www.worldmapper.org/display.php?selected=102 (distribuzione)e su http://www.worldmapper.org/display.php?selected=104 (consumo). L'Italia consuma più acqua di quanta ne possa avere, anche perchè le tubature riportano numerosi danni quindi in media di 100 litri raccolti alla fonte ne arrivano solamente 53 fino ai rubinetti. Per cercare di risolvere questo problema c'è stata la proposta di legge Ronchi secondo cui gli enti locali dovranno aprire definitivamente ai privati il mercato della gestione della rete idrica, mantenendo la proprietà. Per approvare questo decreto è stato indetto un referendum per il 12 giugno 2011. Perchè l'acqua resti, come dovrebbe essere, bene pubblico bisogna raggiungere il quorum(25milioni di persone). Se vincessero i privati le bollette potrebbero aumentare dal 300 al 3000%!!! Fonti utilizzate:

11 commenti:

  1. Sul Giornale di Vicenza del 22/3/2011, ho trovato due articoli che esprimono posizioni contrapposte in merito al prossimo Referendum sull'acqua come bene comune, previsto per il 12 giugno.
    Il primo è una lettera del presidente di Acque Vicentine, l'azienda che gestisce il ciclo dell'acqua nel vicentino; il secondo è un intervento a favore di una moderata privatizzazione dell'acqua, non firmato (un articolo di redazione).
    Li pubblico nei due prossimi post.
    Stefano Mano

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  2. «Allarme acquedotti, vogliono legarci le mani»

    È la progressiva urbanizzazione del territorio la più importante sfida per la gestione dell'acqua. Anche Vicenza lo sperimenta sulla propria pelle.
    Ed è proprio a questo tema prioritario che la comunità internazionale ha scelto di dedicare la Giornata Mondiale dell'Acqua 2011, che si celebra oggi.
    Il problema si pone in modo drammatico nei Paesi in via di sviluppo, dove in molti casi mancano completamente sistemi acquedottistici e fognari e la contaminazione dell'acqua favorisce la diffusione di malattie.
    Ma anche nel nostro territorio gli investimenti in infrastrutture idriche non hanno saputo finora tenere il passo rispetto all'incremento delle aree urbane: se l'acquedotto serve ormai la quasi totalità della popolazione, la rete fognaria invece non raggiunge tutte le abitazioni (97 mila utenze circa, con! tro le 111 mila dell'acquedotto). Inoltre, solo 5 anni fa oltre 30.000 abitanti del territorio gestito da Acque Vicentine usufruiva di una fognatura che però scaricava i reflui in corsi d'acqua superficiali.
    I Comuni vicentini e l'Autorità d'Ambito Bacchiglione hanno raccolto la sfida e hanno stilato nel 2006 un piano di lavoro molto ambizioso, che Acque Vicentine sta realizzando al ritmo di circa 15 milioni di investimenti l'anno.
    Nel corso del 2010 più di 10.000 abitanti sono stati allacciati ad un depuratore, a seguito di interventi pluriennali del valore complessivo di circa otto milioni di euro. Nei prossimi due anni è previsto il collegamento a depurazione di altri 13.000 abitanti oggi non serviti, con un investimento stimabile in circa 11 milioni di euro. I lavori pianificati potranno portarci a fare in modo che nel 2015 la quasi totalità dei reflui recapitati in fognatura raggiunga un impianto di trattamento per essere adeguatamente d! epurata.
    Non è difficile immaginare il positivo impat! to che queste attività potranno avere sulla qualità dei nostri fiumi e dell'ambiente. I primi risultati sono già tangibili: l'anno scorso il sindaco di Chioggia ha scritto una lettera per ringraziare i gestori veneti collocati a monte per gli sforzi tecnici ed economici dedicati al miglioramento della depurazione, che dopo molti anni hanno regalato a Chioggia la bandiera blu per la qualità delle acque marine.
    Purtroppo gli ultimi cambiamenti normativi stanno mettendo fortemente in crisi la pianificazione delle aziende pubbliche come Acque Vicentine: entro fine anno potrebbe addirittura decadere l'affidamento in essere per la gestione del servizio idrico integrato in 31 Comuni, per effetto della "privatizzazione forzata" delle aziende pubbliche imposta dal Governo, a meno che il referendum previsto per giugno non modifichi ulteriormente lo scenario. Sempre a causa dei recenti interventi legislativi si è generata una forte incertezza per ! tutto il settore e per questo le banche, già da qualche tempo, erogano a fatica i finanziamenti necessari per la realizzazione degli investimenti.
    I sindaci proprietari di Acque Vicentine hanno espresso con forza la propria volontà di mantenere il controllo pubblico dell'azienda, deliberando di voler chiedere la conferma dell'affidamento in house. Ma i passi successivi che possono fornire conferme sul futuro della nostra società sono ora in mano ad altri.
    Questa Giornata Mondiale dell'Acqua focalizza l'attenzione proprio sull'importanza delle infrastrutture idriche nella nostra "città diffusa" e mette in evidenza il valore del nostro lavoro per la collettività.
    E, credo, fornisce allora a tutti i cittadini che hanno a cuore la qualità di un servizio così essenziale un'ottima occasione per sollecitare tutti i decisori a definire quanto prima i futuri assetti normativi, fornendo così una nuova stabilità! a questo settore, che sola può permetterci di completare l'opera ! di modernizzazione delle infrastrutture idriche ormai avviata.
    Angelo Guzzo
    Presidente di Acque Vicentine

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  3. La giornata mondiale dell'acqua: conviene che l'acqua sia un business

    La giornata mondiale dell'acqua viene di solito celebrata sotto il segno della scarsità, con l'obiettivo di richiamare l'attenzione sociale ad un uso più razionale di una risorsa fondamentale per la vita.
    Oggi la sensazione è che, in Veneto, la giornata dell'acqua sia segnata da una preoccupazione opposta: quella dell'alluvione. In realtà, scarsità idrica e sicurezza idraulica sono due facce della stessa medaglia, poiché entrambe hanno a che fare con la capacità di governo di una risorsa comune, che può portare sviluppo o distruzione a seconda di come viene gestita.
    La capacità di governo dell'acqua accompagna da sempre lo sviluppo delle civiltà. Dai primi insediamenti urbani in Mesopotamia fra Tigri ed Eufrate, alla civiltà egizia del Nilo, all'impero romano con i suoi acquedotti, alla maniacale attenzione di Venezia per gli equilibri idraulici della Laguna, allo sviluppo industriale nella valli alpine e prealpine.
    Anche la storia della Cina è da sempre condizionata dal regime idraulico dei suoi fiumi, e la necessità di un governo unitario dell'acqua è parte considerevole della continuità della sua cultura millenaria. Senza un adeguato regime idraulico non c'è agricoltura e, di conseguenza, non ci sarebbe produzione alimentare sufficiente per sfamare la popolazione urbana e sviluppare altre attività. D'altro canto, il 70% circa del deflusso d'acqua di un bacino idrico viene impiegato dall'agricoltura, mentre solo il 10% entra negli acquedotti. Oltre ad assicurare una riserva alimentare diretta, il governo dell'acqua assolve anche altre esigenze vitali per una comunità, come quelle della produzione di energia, come via di trasporto, negli impieghi industriali, nell'igiene personale e dell'ambiente. Quest'ultimo aspetto viene solitamente trascurato.
    Eppure, se è vero che un quinto della popolazione mondiale non ha ancora accesso diretto all'acqua potabile, non va dimenticato che il 40% degli abitanti del pianeta (2,7 miliardi di persone!) vive in luoghi privi di fognature e di adeguati impianti di depurazione. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, questa condizione causa circa 5 milioni di morti all'anno, un terzo delle quali bambini. Per sconfiggere questa tragedia gli appelli per il "diritto all'acqua" sono utili, ma non sufficienti. Ciò che serve sono massicci investimenti in infrastrutture idriche ed efficienti gestioni industriali dei servizi di acquedotto e depurazione.
    L'Ocse ha stimato che per recuperare il deficit di infrastrutture idriche bisognerebbe investire ogni anno nel mondo 72 miliardi di dollari.
    (continua)

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  4. (continua da post precedente: "La giornata mondiale dell'acqua: conviene che l'acqua sia un business")

    In Italia e in Veneto la situazione è decisamente migliore. Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare le carenze presenti anche sul nostro territorio, dove a fronte di una buona disponibilità di acqua, usiamo ancora condotte acquedottistiche vecchie di cento anni e abbiamo un'incompleta diffusione di fognature e depuratori, su cui pesa una procedura di infrazione dell'UE. Solo in Veneto le previsioni di investimenti nei servizi idrici per i prossimi vent'anni sono di 5 miliardi di euro, e difficilmente potranno arrivare dai bilanci pubblici. A bene vedere, si tratta tuttavia di una cifra sostenibile: circa 50 euro pro-capite all'anno, di gran lunga inferiore a quanto si investe negli altri paesi europei.
    Di fronte a queste cifre molti grideranno inorriditi che l'acqua non è un business. Eppure, è proprio questo il punto: se il governo dell'acqua vuole andare oltre le dichiarazioni di principio, deve diventare anche da noi capacità di regolazione dei processi di sviluppo e innovazione industriale a beneficio delle comunità. Vale per acquedotti, fognature e depuratori, come per le opere di sicurezza idraulica.
    Se la giornata mondiale dell'acqua vuole davvero avere un senso, bisognerebbe avere il coraggio di misurarsi con tali problemi. Perché il buon governo dell'acqua ha bisogno, insieme, di buoni principi e pragmatismo, di regole pubbliche ed efficienza industriale, di tutela e innovazione. Pensare solo ad una parte del problema significa lasciarlo com'è.

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  5. Le Guerre dell'Acqua

    L’acqua è destinata a rivestire un’importanza sempre più rilevante nei rapporti tra gli Stati, con il rischio di dare origine a violenti conflitti.
    In alcune regioni del mondo, la scarsità di acqua potrebbe diventare quello che la crisi dei prezzi del petrolio è stata, negli anni settanta: una fonte importante di instabilità economica e politica.
    Quasi il 40% della popolazione mondiale dipende da sistemi fluviali comuni a due o più paesi. L'India e il Bangladesh disputano sul Gange, il Messico e gli Stati Uniti sul Colorado, la Cecoslovacchia e l'Ungheria sul Danubio. Una zona calda emergente è l'Asia centrale, dove 5 ex repubbliche sovietiche, da poco indipendenti, si dividono due fiumi già troppo sfruttati, l'Amu Darja e il Sjr Darja. E' soprattutto nel Medio Oriente tuttavia che le dispute sull'acqua stanno modellando gli scenari politici e i futuri economici.
    L'Egitto è un esempio dei dilemmi e delle incertezze che devono affrontare i paesi con una rapida crescita demografica e fonti di approvvigionamento idrico molto limitate sul proprio territorio nazionale. 56 milioni di persone in Egitto dipendono quasi interamente dalle acque del Nilo, ma le origini del fiume non si trovano all'interno dei confini del paese. l'85% del Nilo è generato dalla piovosità in Etiopia e scorre come Nilo azzurro nel Sudan prima di entrare in Egitto. La parte restante dipende dal sistema del Nilo bianco, che ha le sue sorgenti in Tanzania, al lago Vittoria, e si congiunge al Nilo azzurro nei pressi di Khartoun. Il fiume più lungo del mondo rifornisce in tutto nove nazioni, e in Egitto arriva per ultimo. Sulla base di un accordo sottoscritto nel 1959 con il Sudan, l'Egitto ha diritto ogni anno a 55,5 miliardi di metri cubi d'acqua del Nilo, mentre al Sudan ne sono stati assegnati 18,5. Per soddisfare il suo fabbisogno l'Egitto integra l'acqua del Nilo con piccole quantità di acque freatiche, con l'acqua del drenaggio agricolo e con acque di scolo municipali trattate. Nel 1990, ha avuto una disponibilità di 63,5 miliardi di metri cubi di acqua. sfortunatamente, anche secondo le proiezioni più modeste la domanda idrica egiziana salirà a 69,4 miliardi di metri cubi per la fine del decennio.

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  6. L'acqua dolce è una risorsa presente sul pianeta in misura fortemente disomogenea a seconda delle condizioni climatiche e delle caratteristiche orografiche delle varie regioni. In aree abbastanza vaste della Terra l'acqua o scarseggia o è di basso livello qualitativo: questa situazione si verifica proprio in quei paesi che non dispongono di risorse finanziarie e tecnologiche in grado di sopperire a tale bisogno indispensabile per ogni individuo.
    In questi casi sarebbero necessari impianti di depurazione delle acque batteriologicamente impure, perforazioni molto profonde del terreno e sistemi di pompaggio altrettanto complessi o costosi processi per rendere idropotabile l'acqua del mare. Alcuni stati, pur trovandosi al centro di sistemi fluviali rilevanti (Brasile, Congo etc.) non dispongono di quelle infrastrutture che permettano di condurre l'acqua lì dove ve n'è richiesta .

    Il Brasile , ad esempio, è al primo posto per disponibilità di risorse idriche ma la mancanza di un sistema di adduzione adeguato crea situazioni di disagio. Il Medio Oriente è la chiara dimostrazione di come la disponibilità d'acqua di un territorio dipenda anche dal livello di tecnologia e dalle risorse finanziarie che possono esser impiegate per far fronte alla domanda. L'acqua, infatti, è necessaria non solo per usi civici ma è sicuramente connessa al settore agricolo: qualora non sia possibile disporne in quantità sufficienti, la produzione cala vertiginosamente e si innesca un circolo vizioso di povertà e denutrizione.
    Grazie ad una tecnologia molto avanzata e ad ingenti risorse finanziarie,Israele è riuscito a soddisfare tutte le esigenze del proprio stato.

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  7. «L'acqua deve restare un bene pubblico. No alla privatizzazione»

    Si è parlato anche di acqua pubblica all'ultimo consiglio comunale. La questione è stata sollevata dalla consigliera del Pd Elisa Cavalli che assieme ai colleghi Facchinello (Un'altra Bassano), Giunta (Bassano Congiunta), Fantinato (Pd) e Mauro (Città vostra) ha chiesto una moratoria alle scadenze stabilite dal decreto Ronchi, relativo alla privatizzazione dei servizi idrici.
    «Premesso che esiste già un ordine del giorno che invita il sindaco a inserire nello statuto comunale il riconoscimento dell'acqua come bene comune, universale e inalienabile – ha detto Cavalli – invitiamo il Consiglio a sostenere una moratoria sulle scadenze del decreto Ronchi e a rivendicare il ruolo delle amministrazioni locali nel preservare il servizio idrico integrato come attività d'interesse generale, non soggetta a regime di mercato.
    «Trasformare l'acqua in una merce è terribile – ha detto Paola Facchinello - Dati alla mano, la privatizzazione non incrementa efficienza ed efficacia ma solo le tariffe. La battaglia che, anche a Bassano, i comitati per l'acqua pubblica stanno conducendo è impari, ma si tratta di un impegno morale e politico nel senso più alto del termine».
    «Formalmente la nostra firma non c'è su questa mozione – ha detto Bruno Bernardi (Cittadini per Bassano) – ma accogliamo totalmente le istanze, garantendo il nostro voto favorevole».
    Critico, invece, l'ex primo cittadino Gianpaolo Bizzotto.
    «L'ideale, specie per un Comune virtuoso come Bassano – ha dichiarato – sarebbe tornare al regime del passato, che prevedeva la gestione diretta del servizio idrico. Purtroppo le cose non stanno più così ed è addirittura l'Europa a chiedere l'intervento del mercato. A ben vedere, poi, si parla di privatizzazione della gestione e non della proprietà di un bene, l'acqua, che resta della comunità. La mozione è politica e non la voteremo».

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  8. COME USARE E CONSERVARE LE BOTTIGLIE DI ACQUA MINERALE

    (Testo tratto da "Guida per il consumatore"

    MINERACQUA - Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali Naturali)



    Ecco otto validi consigli, che se rispettati, fanno sì che l'acqua minerale non perda quelle importanti qualità specifiche originarie. Inoltre seguendo questi semplici avvertimenti il gusto dell'acqua rimarrà sempre inalterato e puro.



    1. Conservarla sempre al riparo dalla luce e da fonti di calore, in luogo fresco, asciutto, pulito e privo di odori.

    2. Una volta aperta la bottiglia richiuderla con cura per mantenere le sue caratteristiche originarie.

    3. Al bar o al ristorante richiedi che la bottiglia ti venga presentata nella confezione originale, sigillata e che sia aperta davanti a te.

    4. Evita assolutamente l'impiego di ghiaccio, che da un lato ne altera il gusto e dall'altro ne contamina la purezza originaria.

    5. Non travasare mai l'acqua minerale in caraffe o brocche, sia per ragioni igieniche, sia per non confonderla con l'acqua del rubinetto.

    6. Non utilizzare il contenitore vuoto per altri liquidi: può essere pericoloso in caso di ingestione accidentale di tali prodotti.

    7. Dopo il consumo di una bottiglia di plastica (PET) schiacciala longitudinalmente e riavvita il tappo. Agevolerai il recupero ed il riciclo destinandola alla raccolta differenziata.

    8. Ricorda che i termini "minerale" e "microbiologicamente pura" sono riservati esclusivamente all'acqua minerale naturale.

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  9. ACQUA PER TUTTE LE ETà



    Da più di cento anni ormai si sa, anche attraverso numerose ricerche scientifiche, che il quotidiano consumo di Acqua Minerale Naturale apporta ad ogni età elementi utili all'organismo: dal bambino all'adulto, dalla donna in gravidanza alla menopausa, dagli sportivi alle persone anziane.

    Ma che cosa rende l'Acqua Minerale Naturale davvero unica, adatta a tutta la famiglia? Una particolare ricchezza in sali minerali ne fanno un "integratore naturale". L'Acqua particolarmente ricca di calcio, ad esempio, spesso possiede un calcio che ha la prerogativa di essere "altamente assimilabile" dall'organismo e in definitiva, un adeguato apporto di calcio è essenziale nell'infanzia e nell'età evolutiva per costituire quel patrimonio osseo che raggiunge il suo picco intorno ai trenta anni, ed è necessario nell'età adulta e quindi nella "grande età" per ostacolare quel processo di indebolimento e perdita di materia ossea che va sotto il nome di osteoporosi.

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  10. IN SINTESI...
    Dalla discussione sono emersi alcuni importanti spunti di riflessione sull'argomento "ACQUA".
    1) esiste il concreto rischio conflitti tra Stati originati dalla scarsità di acqua;essa sta diventando un bene raro e dotato di valore economico, che può diventare fonte di scontro soprattutto laddove le acque fluviali siano in comune tra più stati (Es. Il Nilo in Egitto).
    2)l'acqua è una risorsa sempre più scarsa e non sempre di buona qualità. e'sempre maggiore il rischio di inquinamento delle acque. In alcuni casi poi, Stati che hanno a disposizione grandi quantità di acqua non hanno le risorse tecnologiche e finanziarie per sfruttarla al meglio.
    3) sempre più comuni si dichiarano contrari alla privatizzazione dell'acqua, asserendo che essa è un bene comune, universale, inalienabile e non una merce.
    4)l'acqua è utile al nostro organismo; essa è una sorta di integratore naturale, che fornisce al nostro corpo sostanze indispensabili come il calcio (ostacola l'osteoporosi).
    5)esistono alcuni accorgimenti atti a mantenere il gusto dell'acqua puro ed inalterato: conservarla in luoghi freschi, asciutti e puliti, chiudere sempre bene la bottiglia e controllare che la stessa sia sigillata al momento dell'apertura, non aggiungere ghiaccio e possibilmente riciclare i contenitori vuoti dopo l'uso.
    Uno ,dieci,cento e più motivi per riflettere sull' acqua e sulla sua importanza:essa è una risorsa fondamentale per la vita.

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  11. Se avete voglia, qui c'è la puntata di Presa Diretta, il programma di Riccardo Iacona, dedicata alla privatizzazione dell'acqua. È stata trasmessa da Rai3 il 7 febbraio 2010.

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